la Balbuzie

IL PROBLEMA BALBUZIE, CAUSE E RIMEDI

Il problema balbuzie è molto diffuso, infatti, si calcola che nel mondo ci siano 70 milioni di persone con balbuzie e 1 milione solo in Italia.

Si tratta del primo studio a fare un collegamento simile e i risultati potrebbero cambiare significativamente la nostra comprensione di questa disabilità comune. Fino ad ora, infatti, si presumeva che la balbuzie fosse dovuta in gran parte ai geni o a dinamiche familiari. L’unica certezza è il senso di disagio provocato da questo disturbo. La balbuzie può essere davvero frustrante: ripetizioni di parti di parole, di parole o di intere frasi; prolungamenti di suoni, blocchi e interiezioni sono elementi, non direttamente controllabili, che si accompagnano a emozioni e sentimenti negativi.

Il problema balbuzie è piuttosto diffuso, come detto precedentemente, si stima che in tutto il mondo siano più di 70 milioni le persone con balbuzie. E’ molto più comune negli uomini rispetto alle donne tant’è che i primi hanno fino a 4 volte più probabilità di soffrirne. E solitamente la balbuzie viene trattata con una specifica terapia del linguaggio.

AFFLUSSO DI SANGUE AL CERVELLO LIMITATO? MAGGIORE GRAVITA’?

I risultati del nuovo studio, pubblicati sulla rivista Human Brain Mapping, suggeriscono che le persone che tartagliano hanno un ridotto afflusso di sangue al cervello. In particolare nell’area di Broca della corteccia frontale, dove nascono le frasi, e nel lobo posteriore, dove vengono rielaborate le parole ascoltate. Non solo. I ricercatori hanno scoperto che più il flusso di sangue è limitato maggiore è la gravita della balbuzie. Per arrivare a queste conclusioni i ricercatori hanno monitorato il flusso sanguigno di specifiche regioni del cervello, tramite un esame chiamato Spettroscopia protonica di risonanza magnetica. Lo scopo era quello di valutare indirettamente l’attività dei neuroni. Da questo studio, secondo il coordinatore Bradley Peterson, sono emersi «risultati decisamente sorprendenti che aprono una nuova finestra sul cervello».

RIMEDI DI CURA DELLA BALBUZIE

Il periodo migliore per curare i bambini balbuzienti è fra l’età di 3 e 5 anni, preferibilmente almeno un anno prima di cominciare la scuola. Tanti bambini superano il problema delle balbuzie nel periodo prescolastico. Ma questo non vuol dire che non bisogna cercare consigli o terapie. E` assolutamente normale per i genitori avere delle domande su cosa devono fare per i loro bambini balbuzienti e come cercare i consigli giusti. Non è possibile sapere in anticipo se il vostro bambino guarirà da solo senza terapia, quindi se il vostro bambino comincia a balbettare, è raccomandabile cercare consigli da un esperto al più presto.

Una definizione più utilizzata in campo diagnostico psicologico è quella che definisce tale disordine come un disturbo multifattoriale della personalità, con rilevanti componenti psicologiche e ambientali. Ma è il Dott. Antonio Bitetti a dare un ulteriore contributo alla ricerca, attraverso l’introduzione del fattore controllo sulla fonazione, quale elemento centrale del problema balbuzie. Un meccanismo che scatta per frenare una sottostante energia aggressiva che il balbuziente ha difficoltà a gestire in maniera adeguata. Un aspetto frenante che va a compromettere la giusta capacità relazionale del soggetto balbuziente. La precocità dell’intervento clinico su bambini di 3-4 anni, afferma sempre il Dott. Bitetti è raccomandabile, poiché a quella età si instaurano fattori di controllo non solo del bambino sull’attività fonatoria, ma anche nel complesso fattore relazionale delle dinamiche interne del nucleo familiare.

 

IL PROBLEMA BALBUZIE:SOLUZIONI E RIMEDI PROPOSTI SU EVIDENZE SCIENTIFICHE

Attualmente, vi è una sostanziale contraddizione nell’offerta terapeutica riguardante la balbuzie. Difatti, tutte le tecniche fonatorie e rieducative del linguaggio, così massicciamente proposte, partono dal presupposto che questo disturbo sia di linguaggio. Ma in sostanza non è così, poichè come è stato già descritto, il balbuziente nel chiuso della propria stanza, non sottoposto a giudizio altrui, non balbetta mai. E’ evidente quindi che il balbuziente in cuor suo, sa di parlare bene, ma sa anche e vorrebbe spiegarlo a tutti, che il suo vero problema, è solo di relazione.

Già nel 1999, il Dott.. Bitetti affermò questo concetto in un importante congresso di Foniatria e di Logopedia e nel 2000 ebbe a confrontarsi con il Prof. Yairi dell’Università di Chicago, il quale sosteneva la probabile origine genetica di tale problema. Il Dott. Bitetti, invece, sottolineava e tuttora sostiene la necessità di virare la ricerca su ben altri aspetti, poiché è ormai risaputo che il balbuziente parla benissimo, non ha bisogno di rieducazioni fonatorie, poiché il suo vero problema e lo sa riconoscere da solo, è il sofferto impatto con gli altri esseri umani, così come accade per il timido.

 

 

DR.BITETTIA

ANTONIO BITETTI dottore in Psicologia ad indirizzo Applicativo, titolo conseguito presso l’Università degli Studi “ La Sapienza “ di Roma nel 1987. Ha completato nel 1992 un percorso di gruppo-analisi presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore “ Policlinico Agostino Gemelli “ di Roma. E’ regolarmente iscritto all’Ordine Nazionale degli Psicologi della Regione Puglia, ed è abilitato all’esercizio della Psicoterapia. Perfezionamento in Terapia RET con il dott. Cesare De Silvestri, pioniere in Italia della terapia cognitivo-comportamentale e allievo del prof. Albert Ellis. Fondatore e amministratore unico dell’Istituto Europeo per la Balbuzie e la Psicologia della Comunicazione srl con sede legale a Milano, conduce corsi di terapia della balbuzie in Italia e all’estero con un modello di terapia denominato “ Approccio Integrato “. Ha pubblicato diversi articoli, tra cui: Linguaggio psicoanalisi e balbuzie, PsicoPuglia, vol.20, Dicembre 2017. Il controllo delle emozioni nel dinamismo della balbuzie, PsicoPuglia, vol.24, Dicembre 2019 e ha tenuto una comunicazione al XXXIII° Congresso Nazionale di Foniatria e Logopedia sul tema della balbuzie, svoltosi a Bari, nel 1999. Ha partecipato in qualità di esperto al 1° e al 2° Simposio internazionale sulla balbuzie, rispettivamente nel 1999 e nel 2000, presso Palazzo Barberini a Roma. E’ autore dei volumi: Analisi e prospettive della balbuzie ( Verona 2001). La balbuzie un problema relazionale ( Roma 2006 ). La Balbuzie Approccio Integrato ( Milano 2010), quest’ultimo tradotto anche in inglese e tedesco, ed infine l’ultimo libro dal titolo: Emozioni, Comportamento e Controllo ( Milano 2016).

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