Il disturbo della balbuzie è noto sin dall’antichità ed ha afflitto importanti personaggi in momenti storici diversi, partendo dall’epoca ellenica e arrivando sino ai giorni nostri. Dall’oratoria greca, alle irriverenti chiacchiere da piccolo schermo, passando per il mondo della musica: ecco le storie di alcuni personaggi emblematici.
La Balbuzie
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La balbuzie, o balbuzia come altri la chiamano e per altri ancora, tartagliamento, non è un disturbo scoperto recentemente. Al contrario vi sono molte testimonianze, orali e scritte, che documentano i casi in cui questo disturbo del linguaggio ha colpito personaggi storici di indiscussa rilevanza.
Mosè era Balbuziente
Si narra che anche Mosè sia stato un balbuziente. Si trova conferma in maniera inequivocabile, in alcuni passaggi della Bibbia. Nell’Esodo, il profeta dice di sé: “Io sono inetto a parlare, come potrà il Faraone ascoltarmi?”. È noto dalle Sacre Scritture che non era lui a parlare al suo popolo ma il fratello Aronne. Nei passi biblici si parla di un suo ritardo di parola, ma è abbastanza facile credere che il suo ritardo nel parlare fosse da imputare ad un certo grado di difficoltà nell’esprimersi. Aspetto tipico di chi, pur sapendo cosa dire, non riesce a trovare la giusta sinergia tra pensiero e parola.
Manzoni e la Balbuzie
Si sa che persino Manzoni, l’Alessandro de I Promessi Sposi, avesse la medesima difficoltà nell’esprimersi. Grave a tal punto da spingere lo scrittore a rinunciare all’invito rivoltogli ad occupare uno scranno nel nascente parlamento italiano. Qualcuno ritiene che i balbuzienti siano persone destinate, nonostante gli sforzi, a rimanere povere culturalmente: ebbene Alessandro Manzoni rappresenta in proposito una solenne smentita. Per lui era davvero difficile parlare in pubblico: se non disponeva di qualcosa di scritto o di già preparato, si fermava e balbettava vistosamente.
Niccolò Tartaglia: la storia di uno scienziato
Un altro esempio illustre è il matematico Niccolò Tartaglia. Il suo vero cognome pare fosse Cavallaro, ma era soprannominato Tartaglia per via del suo evidente problema nel parlare. Si narra che durante le sue lezioni non avesse grosse difficoltà, perché ovviamente si sentiva padrone assoluto della materia e il suo padroneggiare l’argomento faceva diminuire la sua insicurezza di fondo, il che spiega ulteriormente ed efficacemente la valenza emozionale di questo disturbo.
Demostene: Balbuzie nell’oratoria greca
Il personaggio storico più importante che ha sofferto di balbuzie è certamente il famoso filosofo greco Demostene. Pur afflitto da tale difficoltà non si arrese mai e la vinse, fino a diventare il più grande oratore della storia ellenica. Demostene è un esempio importante per tanti balbuzienti, ma soprattutto per coloro che si spingono a credere che la balbuzie abbia delle implicazioni di tipo genetico e quindi irrisolvibile da una qualsiasi impostazione terapeutica.
Il fascino del pensiero di Demostene derivava principalmente dalla capacità e dalla volontà di guardare le cose bene in faccia e di proporle con spietata chiarezza. Soprattutto l’importante qualità della sua genuina ambizione, il non volersi fermare di fronte alle avversità della vita1.
La sua ambizione era troppo forte, ed è questa caratteristica che è alla base dei successi di Demostene, ma anche di tanti meno famosi di lui. Egli lavorava sodo su stesso, ricercava la perfezione del risultato, non si arrendeva, accettava il sacrificio e le rinunce, pur di raggiungere le mete. Uno stratega del risultato finale, un esempio per tanti balbuzienti e non solo. Demostene ci parla con grande enfasi, una passione ed un rigore intenso, il coraggio di un uomo che non si arrende, che crede e lotta pur con le tante contraddizioni della vita.
Nel capitolo dedicato alla vita di questo illustre personaggio, il Dr. Antonio Bitetti descrive esaurientemente come Demostene sia riuscito a superare la sua balbuzie. Demostene riuscì a diventare quel grande oratore che la storia racconta. Dalla descrizione che ne hanno fatto i suoi contemporanei, tutto fa supporre che sia stata la trasformazione caratteriale e quindi psicologica, la base della sua vittoria sulla balbuzie. La storia dei sassolini in bocca che molti raccontano è solo un aneddoto di un progetto di trasformazione, da lui messo in atto per affrontare quella parte negativa di sé. Egli aveva intuito qual era la chiave del problema e la volle affrontare a viso aperto e ci riuscì. Bitetti A., La Balbuzie Approccio Integrato, pag. 117-126, IEB Editore, Milano, 2010.
A distanza di tanti anni le intuizioni di Demostene aiutano a riflettere e a dirci che il problema è sicuramente su base relazionale e a lasciar perdere la parte periferica del problema.
Balbuzie: Paolo Bonolis, Ed Sheeran e altri personaggi noti
Non soltanto personaggi storici, ma anche personaggi attuali hanno sofferto di balbuzie. È interessante guardare a questi esempi perché sono la prova vivente che con applicazione e dedizione curare la balbuzie è possibile.
Nondimeno, persone come il conduttore Paolo Bonolis, il cantante Ed Sheeran o il Presidente degli USA Joe Biden svolgono ruoli pubblici che implicano spesso l’uso della voce o dei discorsi pubblici, dunque, a maggior ragione sono esempi mirabili di come sia possibile riprendere il controllo dei propri discorsi, del proprio modo di esprimersi e della propria voce.
In una recente intervista radiofonica rilasciata dal Dott. Bitetti a Radio 105, nel programma Take Away, i conduttori rimarcavano la storia del noto cantautore Ed Sheeran. Daniele Battaglia e Diletta Leotta hanno chiesto se la logopedia potesse essere di valido aiuto nel risolvere il problema della balbuzie. La risposta del Dott. Bitetti, con oltre vent’anni di esperienza, è stata incentrata sul fatto che il balbuziente, se riesce ad affermare se stesso aumentando la consapevolezza di sé, facilita la possibilità di superare il disturbo. Questo aspetto di non poca rilevanza aiuta i genitori di bambini affetti da balbuzie a capire che questo problema non può essere trattato con tecniche rieducative o logopediche.
Nel tenere in giusta considerazione il fatto che non tutti possono avere la possibilità di emergere a certi livelli, come nel caso di Ed Sheeran o del Presidente eletto degli USA, Joe Biden. La balbuzie resta un problema da affrontare solo e soltanto in termini psicologici, poiché è l’impatto con gli altri, il vero problema del balbuziente.
[1] Bitetti A., La Balbuzie Approccio Integrato, pag. 117-126, IEB Editore, Milano, 2010
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